06/01/14

BEST OF 2013 (deni)

- Frequenze 2013's Best Albums - Deni


La vera efficacia di un Best Of si raggiunge negli anni a venire. E' come avere a disposizione un piccolo e preciso autoritratto dei propri gusti.
Per quanto mi riguarda compilarlo mi è estremamente utile. Ci impiego giorni, perchè è l'occasione migliore (viste anche le feste) per riascoltare un pò tutto quello che mi ha interessato durante l'anno. E' un appuntamento che col passare del tempo ha acquisito sempre più importanza.

In questi ultimi giorni ho anche cercato di fare un riesumè delle mie proposte 2013 sul blog e devo dire che il risultato finale è un'autostima piuttosto fallata.

Questo è stato l'anno, fra gli ultimi 5, in cui in assoluto ho ascoltato più musica. Strano ma vero.
E, in corrispondenza, è stato anche l'anno in cui ne ho scritto di meno sul blog.


Di seguito i dischi che ho preferito.

SOPRA AGLI ALTRI


ARCADE FIRE
Reflektor

Della collaborazione con James Murphy pensavo botte, sangue, scazzi, figli deformi. Invece è stato pop portato uno scalino più in alto, trascinato in pista da ballo, incantato da pippe strumentali, limonato, accompagnato ad un coito spesso interrotto dal troppo ardore.
U2, LCD Soundsystem, Talking Heads. Il prodotto mi è arrivato come un pugno nello stomaco. Il disco che la mia coscienza avrebbe sognato suonato dai Chk Chk Chk è arrivato da questi 6 qua. Top. Bravi loro.




GOLDFRAPP
Tales Of Us

Penso di essere l'unico al mondo ad aver inserito questo disco fra i migliori dell'anno. Evidentemente non è arrivato a nessuno. Eppure per me è straordinario.
Drew è goduria pura. Annabel, poesia. In generale è un disco da pelle d'oca.
Non so cosa sia: forse le melodie che riscopro ogni volta scorrermi nel sangue, forse la voce di questa femmina che tocca parti troppo istintive per essere controllate.
Laura Marling, Julia Holter, Caitlin Rose, hanno prodotto dischi splendidi quest'anno, che voglio ricordare perchè non solo meritano attenzione, ma successo. Insomma comprateli, questi dischi.
Però se le signorine che ho menzionato mi hanno fatto viaggiare con gli occhi chiusi e i piedi per terra, Alison questa volta mi ha sollevato e portato su un altro pianeta.



GLI ALTRI:

Un disco per chitarristi

White Denim - Corsicana Lemonade
Il trio migliore della musica dopo i Cream e la Jimi Hendrix Experience.
Quando li ascolto mi ricordo che sono un chitarrista.
Loro (e i Black Keys) hanno il POWER. Ave sempre.



Un disco per anziani

The Black Angels - Indigo Meadow
Psichedelia oscura, roba tosta, atmosfere che spaziano dai 60s agli 80s. Il disco più breve fra i presenti, in controtendenza (vedi considerazioni in fondo al post). I Black Angels mi avevano abituato a suite interminabili e cantati dilatati, in Indigo Meadow, invece, recuperano la forma canzone classica con dei ritornelli non male.
Un disco che accontenta tutti, puristi e non. L'anziano rocker che è in me (e in tanti altri, suppongo) è appagato.



Un disco che dona dannazione e malattia venerea
(...e un pizzico di groove)

Thee Oh Sees - Floating Coffin
Groove. Cioè il termine che meno associavo agli Oh Sees. Invece con questo disco escono dal solito casino e gettano reti dove non ti aspetti. Sempre furiosi e punk, meno caotici, concedono più spazio a riff bluesy, risultando più limpidi al mondo intero.
E ti mettono quasi voglia di ballarla, la loro brodaglia psych.
Con Floating Coffin hanno sfornato in assoluto il lavoro migliore. E hanno raccolto seguaci nuovi. Tipo me.



Due dischi dancefloor oriented

Daft Punk - Random Access Memories
Disco Music ri-animata.
Il disco più azzeccato dell'anno. E non lo dico io, lo dicono i portafogli dei due robot.
La dimostrazione che si può arrivare al top anche senza inventarsi nulla.
L'avrò ascoltato 80 volte. Puro passatempo. Tradotto: chiaviamo di brutto però non siamo innamorati.
Volendo sarebbe un disco per anziani anche questo, ma non se n'è accorto nessuno.



Disclosure - Settle
Rapporto straordinario qualità/prezzo/originalità/sperimentazione/derivazione/popolarità.
Mai banali, i Disclosure hanno trovato la via per perpetuare il verbo di Artful Dodger. Uk Garage rules. Nella mia macchina sono come la riserva (di benzina), usati sempre più spesso. Miglior esordio dell'anno (davanti a Rudimental, Lorde, Woodkid e al bimbo Krule).



Un disco barocco

John Grant - Pale Green Ghosts
Personalità, anarchia e teatralità.
L'ho trovato teatrale anche nell'esposizione elettronica, ma forse è una roba mia.
Il cantato di John Grant, in tante occasioni, senza arrivare a paragoni di quarant'anni fa, mi ricorda Neil Hannon (Divine Comedy), e buona parte del baroque pop a cui è legato. Dovessi descriverlo con un disegno sarebbe qualcosa con mille arzigogoli colorato di un'oro invecchiato e ricercato.
Pale Green Ghosts è un disco di classe, che ha catturato il mio rispetto un passo alla volta. Per questo trovo sia giusto considerarlo fra i migliori.



Tre dischi black
(e per black intendo: evoluzione della musica soul cantata da esponenti di colore, cioè personaggi che hanno lo sguardo rivolto avanti. I bianchi che cantano questa musica, probabilmente non essendo la loro, guardano con insistenza indietro)

Kanye West - Yeezus
Lui che tromba la sua fidanzata sulla moto con il paesaggio che scorre sullo schermo dietro, è talmente brutto e di cattivo gusto che fa il giro e diventa bello.
Yeezus cominci a comprenderlo quando distogli l'attenzione, come un quadro astratto.
Il meccanismo che lo lega è spezzato ed illogico. Talmente tanto che fa il giro e diventa accessibile.
Il mondo degli uomini si divide in 2 categorie: quelli che camminano e quelli che seguono le orme.
Kanye corre.



Beyoncè - Beyoncè
Gli ultimi giorni dell'anno mi hanno fatto diventare un Beyoncè-dipendente.
Sottolineo che non me ne frega un accidenti di tutto l'impianto video costruito intorno al disco. Scusate, mi interessa la musica.
Questa donna ha preso il down-beat R'n'B e l'ha trattato con enorme rispetto, donandogli una profondità e un insieme di varianti urbane ultra-cazzute.
Una svolta individuale e caratteristica. Un modo per urlare la propria indipendenza. Un pugno sul tavolo delle contendenti: questa sono io, voi chi siete?!



Janelle Monae - The Electric Lady
Leggete QUI.



ALTRE CONSIDERAZIONI

Sinceramente potevo anche fermarmi ai primi 2, poichè il resto non si discosta molto, a livello di preferenze, da altri titoli che ho tralasciato per problemi di spazio: fra le scelte femminili Laura Marling, Julia Holter e Caitlin Rose, come ho già scritto, hanno fatto dischi splendidi che meritano assoluta attenzione.
I Chk Chk Chk seguono gli Arcade Fire nel genere, anche se piuttosto staccati (purtroppo), così come Charles Bradley, Matthew E White e Endless Boogie entrano nel girone dei dischi per anziani (che non è assolutamente un'offesa ma una constatazione), in quanto musica palesemente rivolta al passato.
E se il disco dei White Denim rimane una scelta un pò a se', dietro agli Oh Sees piazzo Parquet Courts e  Queens Of The Stone Age solo perchè John Dwyer stavolta mi ha sorpreso proprio.
Se parliamo di pop, Vampire Weekend e Arctic Monkeys seguono la "zona dancefloor" perchè i dischi in battuta scivolano via molto più lisci nelle mie orecchie. In questo caso ho premiato il numero di ascolti in assoluto.
Stesso metro di valutazione ho usato per i dischi del gruppo di John Grant, cioè quelli un pò più difficili da digerire: Bill Callahan, Roy Harper e Jonathan Wilson hanno sfornato delle tomelle mica da ridere, dei vini pregiati, disconi importanti da avere assolutamente in vinile.
Per il resto posso dire di aver apprezzato i National (sempre sul loro standard) così come Unknown Mortal Orchestra e Phosphorescent anche se gli ho degnati di un numero inferiore di ascolti rispetto agli altri presenti.

Ho tralasciato intenzionalmente i dischi di elettronica poichè erano già stati ampiamente sviscerati nei Best Of degli altri contributors di questo blog. E, a parte tutto, il mio socio (Ale Franch*n*) ha sicuramente più senno in merito di me.

Le icone (David Bowie, Nick Cave, Black Sabbath, MBV, etc) tali sono e tali rimangono. Le ho tenute amichevolmente fuori dalle balle, parliamo di novità, è meglio.

In questo bignami del 2013 (ma in generale negli ultimi anni) è interessante notare come i dischi si siano allungati tutti clamorosamente. Fino a qualche tempo fa il pezzo da 5 o 6 minuti era la scappata fra tantissimi da 3 o 4.
Adesso è esattamente il contrario.
Non c'è bisogno che faccia dei gran esempi perchè la maggior parte degli album hanno preso questa piega.
Più spazio al linguaggio musicale. Più spazio alle atmosfere: sviluppo già visto in un passato molto più lontano.....E' un aspetto che merita un minimo di approfondimento, non in questa sede.

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